Malattie delle vie urinarie - Calcoli urinari

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Il cane Bello deve uscire sempre più spesso per la minzione, ora anche di notte. Ma poi espelle pochissima pipì e, quando la fa, guaisce. A volte, nelle urine sono presenti anche tracce di sangue. È ovvio che Bello non sta bene. Cosa succede? Leggi qui per saperne di più sulle malattie delle vie urinarie.

Anche il gatto Max non sta per niente bene. Per due giorni non è mai riuscito a urinare nella sua cassetta dei bisogni. Nel frattempo, sta peggiorando: è apatico, non mangia più e si muove poco.

Calcoli urinari nei cani e nei gatti

I calcoli urinari, o uroliti, sono formazioni minerali che assumono una grande varietà di forme e dimensioni. A seconda della loro composizione, possono essere morbidi e sabbiosi, oppure duri, rotondi e talvolta molto appuntiti. A volte contengono anche componenti organici come cellule o batteri.

Generalmente, i calcoli si formano quando l'urina è troppo concentrata e i minerali non possono più dissolversi. Si parla dunque di «sovrasaturazione», dovuta ad un insufficiente assorbimento d'acqua (soprattutto nei gatti) o quando l’alimentazione ha un apporto deficitario di alcuni minerali (legame ionico tra anioni e cationi).

Calcoli di struvite

Costituiti da fosfato idrato di ammonio e di magnesio, sono provocati da un'eccessiva assunzione di azoto, fosfato e magnesio e/o quando il cibo alcalinizza l'urina. Molto spesso si verificano nei cani insieme con infezioni batteriche della vescica. I calcoli di struvite sono il tipo di calcoli più comuni nei cani (60%) e il secondo più comune nei gatti.

Calcoli di ossalato di calcio

I cibi per animali che acidificano l’urina, soprattutto quelli ricchi di calcio, vitamina D3 e proteine (alimenti ricchi di tessuto connettivo), favoriscono la formazione di questi calcoli. Anche il rabarbaro, la barbabietola, la carota o la bietola possono contribuire in modo eccessivo alla formazione di questi calcoli, che sono i più frequenti nei gatti e i secondi più comuni nei cani.

Calcoli di purina

Questi calcoli sono relativamente rari rispetto ai due già citati. Si formano quando l'acido urico non è sufficientemente disgregato nel fegato. Questo fa sì che troppo acido urico entri nelle urine, il che può portare alla formazione di calcoli. Geneticamente, questo avviene nei Dalmati e nei Bulldog. Anche le malattie del fegato possono portare alla loro formazione, sia nei cani che nei gatti.

Calcoli di cistina

Li troviamo nei cani e nei gatti e sono composti da cistina e altri aminoacidi, soprattutto nei bassotti, basset hound, yorkshire, terrier e chihuahua. Gli uroliti si manifestano principalmente nella vescica, mentre i calcoli renali sono più rari e molto spesso sono una coincidenza senza sintomi.

Quali animali sono soggetti ai calcoli urinari?

Se si guarda l'anatomia degli animali maschi e femmine, si nota subito che l'uretra dei maschi è significativamente più lunga di quella delle femmine. Inoltre, essa deve attraversare diverse curve e costrizioni (ossa del pene), mentre quella femminile ha un diametro più ampio rispetto a quella del maschio.

Quindi, generalmente, i maschi sono più soggetti a calcoli rispetto alle femmine, mentre con i calcoli di struvite è esattamente il contrario: le femmine di 1-2 anni hanno un rischio molto maggiore rispetto ai maschi. Nei cani, l'80% degli animali affetti da calcoli di struvite è di sesso femminile.

I gatti provengono originariamente da zone desertiche e coprono principalmente il loro fabbisogno idrico attraverso il cibo. Se sono alimentati esclusivamente con alimenti secchi, di solito non compensano abbastanza la mancanza di liquidi, non bevendo a sufficienza: ciò causa quindi una maggiore concentrazione di urina e aumenta il rischio di formazione di calcoli. Tuttavia, ciò non significa che gli alimenti secchi siano di per sé nocivi.

Sintomi dei calcoli urinari nei cani e nei gatti

I sintomi dipendono fortemente dal numero, dalla natura e dalla posizione dei calcoli nel tratto urinario. A causa dei loro spigoli appuntiti, la presenza di calcoli provoca quasi sempre delle cistiti, che si manifestano con presenza di sangue nelle urine e una minzione frequente e dolorosa. I gatti vanno nella cassetta dei bisogni sempre più spesso, sono irrequieti, a volte urlano e si graffiano. Più spesso che nei gatti, i cani soffrono anche di infezioni batteriche della vescica.

Finché la minzione è possibile, gli animali mostrano dei sintomi come inappetenza, stanchezza o febbre. Quando invece un calcolo blocca l'uretra, la prognosi si aggrava, poiché si forma un ristagno di urina nella vescica, molto doloroso. Più tardi, anche i reni possono essere colpiti da acqua di ristagno; le sostanze urinarie come l'urea e l'equilibrio degli elettroliti, in particolare il potassio, sono alterati e l’organismo inizia ad avvelenarsi. Troppo potassio nel sangue può portare all'insufficienza cardiaca e, in casi estremi, la vescica o l'uretra possono scoppiare.

Se un'occlusione uretrale non è rilevata in tempo e quindi non è curata al più presto, l'intero organismo viene danneggiato e rapidamente le previsioni di sopravvivenza diventano negative.

Quindi, se un cane ha bisogno senza sosta di fare pipì e prova dolore durante la minzione o se un gatto va costantemente nella sua cassetta dei bisogni, si devono osservare i seguenti punti:

  • L’animale riesce ancora ad urinare? Se non è il caso, andare subito dal veterinario!
  • Sono presenti dei sintomi come inappetenza, febbre, dolori?
  • Le zampe sono fredde e allo stesso tempo l’animale è apatico e in uno stato di letargia? Andare subito dal veterinario!

Con i gatti che vivono anche all’aperto, è più difficile riconoscere i sintomi precocemente, soprattutto quando gli animali non usano la cassetta dei bisogni in casa. Bisogna quindi osservare l’animale quotidianamente, per rilevare anche piccoli cambiamenti comportamentali o di salute.

Terapia e profilassi dei calcoli renali nei cani e nei gatti

La terapia dipende dal tipo di calcolo e dal fatto se l’animale possa ancora urinare o meno. Se la minzione non è più possibile, si può tentare di sciogliere i calcoli con un catetere vescicale e poi sciacquare la vescica per rimuovere altri calcoli o residui sabbiosi. Spesso però è necessaria una rimozione tramite un’operazione chirurgica: prima si riesce a togliere i calcoli e meglio è.

Se la condizione generale non è completamente o è solo leggermente compromessa e la minzione regolare è ancora garantita, si può provare a sciogliere i calcoli con una dieta e dei farmaci adeguati. Tuttavia, questo non funziona con i calcoli di struvite, che devono essere sempre rimossi chirurgicamente. Per poter scegliere la giusta composizione dell'alimento, è inoltre essenziale fare analizzare i calcoli.

Svantaggi della dissoluzione: ci vogliono settimane o mesi affinché abbia successo. Durante questo periodo, il proprietario deve essere molto rigoroso con l'alimentazione e sottoporre l’animale a controlli regolari.

Inoltre, la dissoluzione o la formazione di calcoli dipende dal pH: i calcoli di struvite si formano in un ambiente alcalino e, per scioglierli, l'urina deve essere acidificata; tuttavia, un pH acido, favorisce la formazione di calcoli di ossalato di calcio. Nel peggiore dei casi, curando dei calcoli di struvite si possono formare quelli di ossalato di calcio: quindi, anche se i calcoli vengono rimossi con un intervento chirurgico, la giusta dieta rimane essenziale.

Un sufficiente assorbimento d'acqua è molto importante nella terapia e nella profilassi per contrastare efficacemente la formazione di nuovi calcoli, perché rende l'urina meno concentrata. In particolare, i gatti beneficiano chiaramente del consumo di cibo umido, in quanto il suo contenuto di acqua è pari a circa all'80%. Se i cani vengono nutriti esclusivamente con crocchette, esse devono venir bagnate con dell’acqua (almeno 3 volte il loro volume).

Se il cane o il gatto ha sofferto di calcoli urinari, è necessario effettuare controlli regolari, anche se l’animale non presenta più sintomi. Un punto critico può essere un cambiamento di alimentazione: anche in questo caso, i controlli dovrebbero essere effettuati ogni 3-6 mesi.


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